venerdì 21 novembre 2008

Pensiero Profondo

"Chi sa fare fa, chi non sa fare insegna, chi non sa insegnare insegna agli insegnanti, chi non sa insegnare agli insegnanti fa politica!"

Se sono consapevole di far parte di un' élite autocompiaciuta che liquida il bene comune per eccesso di arroganza, evito le critiche e ottengo il doppio del prestigio.

Io credo che questa frase sia davvero un pensiero profondo, proprio perchè non è vera, o perlomeno non del tutto. Il suo significato non è quello che appare a prima vista. Se nella scala sociale si salisse in funzione della proprio incompetenza, vi garantisco che il mondo non girerebbe come gira oggi. Ma il problema non sta qui.

Il significato di questa frase non è che gli incompetenti hanno un posto in prima fila, ma che non c'è niente di più duro e ingiusto della realtà umana: gli uomini vivono in un mondo dove sono le parole o NON le azioni ad avere il potere, dove la massima competenza è il controllo del linguaggio.

E' una cosa terribile, perchè in definitiva siamo soltanto dei primati, programmati per mangiare, dormire, riprodurci, conquistare e rendere sicuro il nostro territorio, e quelli più tagliati per queste cose, i più animaleschi tra noi, si fanno sempre fregare dagli altri, cioè da quelli che parlano bene ma che non saprebbero difendere il proprio giardino, portare a casa un coniglio per cena o procreare come si deve.

Gli uomini vivono in un mondo in cui sono i deboli a dominare. E' un terribile oltraggio alla nostra natura animale, una specie di perversione, di contraddizione profonda.....


Il testo non è mio ma della scrittrice francese Muriel Barbery dal suo ultimo libro L'eleganza del riccio, considerato un vero e proprio caso letterario.

Si sa che in Italia si legge sempre di meno, è per questo che ho creduto opportuno pubblicizzare alcune parti di questo testo, scritto da una giovane donna con un approccio molto profondo e disincantato alla società odierna, in cui l'aspetto esteriore ha un crescente sopravvento su quello interiore.

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